Museo della cultura e civiltà contadina di Castel
Travocial,
2012-02-26 08:09:27
2012-02-26 08:09:27
Il Museo è nato da un progetto scolastico della locale scuola media nel lontano 1997 ed è andato via via arricchendosi di nuovi reperti attraverso un’opera di ricerca fatta dagli stessi alunni nelle campagne del paese, nelle cantine, negli opifici artigianali. Una ricerca del tempo perduto per far rivivere attraverso gli oggetti, gli odori, i sapori, le gioie, le amarezze, i dolori, la miseria e la ricchezza della civiltà contadina. Castel San Lorenzo è stato in passato ed è oggi soprattutto un paese di olio e di vino. Gli oggetti non possono che ricalcare tale vocazione e quindi, nel Museo troviamo: la quarta, l’otre, la tina , il tinieddu, la votta, il vottacchio, il mastieddu, u’ stringituru, u dicalitru, a pompa, u filtru, ecc., ma certamente non si poteva vivere solo di vino e di olio. La civiltà contadina si caratterizza per una certa autarchia e quindi, la gente, per vivere, doveva produrre tutto l’occorrente dalla pasta alla carne. Nel paese, infatti , se andiamo indietro nel tempo di almeno una cinquantina di anni, vi era una sola macelleria e vendeva solo carne di capra che la gente comprava soprattutto nei giorni di festa. Nel Museo troviamo quindi: varie falci per mietere il grano, ferri che davano forma ai vari tipi di pasta, trappole per topi che del grano facevano incetta, le attrezzature che servivano per la lavorazione del maiale, dall’allevamento fino alla conservazione.
Autarchia sicuramente, ma allora come ora c’era anche lo spazio riservato alle feste, soprattutto a quelle Patronali e quindi, abbiamo vecchi strumenti: tamburi, trombe e tromboni.
Vari sono anche gli strumenti che riguardano il mondo artigianale. I contadini stessi intrecciavano vimini ricavandone cesti, sedie, tavoli ma c’erano anche valenti artigiani che lavoravano il legno, la pietra, il ferro. E’ tutto un mondo austero che rivive e palpita e dà insegnamenti alle nuove generazioni purtroppo educate al consumismo, figli, vittime e carnefici della globalizzazione.
Il punto dolente del Museo è la sede: l’Amministrazione Comunale sta cercando dei locali idonei, ma al momento è ancora ubicato presso la scuola media ove si sta procedendo ad una risistemazione e ad una riclassificazione degli oggetti stessi con l’indicazione filologica dei termini.
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