Museo diocesano di Vallo della Lucania
Travocial,
2012-12-07 23:32:40
2012-12-07 23:32:40
Monsignor Biagio D’Agostino, vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania dal 1956 al 1974, mostrò sempre un grande e particolare interesse per le opere d’arte spesso trascurate. Da qui l’esigenza di creare un Museo nella diocesi di Vallo della Lucania, sentita dapprima da Mons. Giuseppe Casale, vescovo della diocesi dal 1974 al 1989.
Successivamente anche la Soprintendenza ai BAAAS di Salerno ed Avellino ha sostenuto vivamente il progetto di un Museo a Vallo della Lucania, ritenendo questa cittadina un centro di aggregazione culturale per tutto il Cilento. L’8 dicembre del 1978, Mons. Giuseppe Casale decreta l’erezione del Museo e Pinacoteca Diocesani affermando quanto segue: “…compresi del dovere di salvaguardare e incrementare il nostro patrimonio; desiderosi di portare a termine in modo più organico la lodevole iniziativa del nostro venerato predecessore Mons. Biagio D’Agostino; convinti che le parrocchie sovente non sono in grado di garantire la conservazione di molteplici opere d’arte in esse esistenti per motivi logistici, data la fatiscenza di molti luoghi di culto, e per motivi di sicurezza, consapevoli dell’urgenza di raccogliere, restaurare, inventariare, ordinare, studiare tutto il patrimonio artistico e culturale, presente nell’esteso territorio diocesano”.
Ciò fu possibile non solo grazie all’opera congiunta della Diocesi e della Soprintendenza ai BAAAS di Salerno ed Avellino, ma, come scriveva Mons. Giuseppe Casale, è un’impresa esaltante alla quale stanno già dando la loro collaborazione alcuni Enti locali tra cui le Comunità Montane del Gelbison-Cervati, del Lambro e Mingardo e del Monte Stella.
Il Museo sorse così con lo scopo di “ospitare” gli oggetti e le opere d’arte solo per il tempo utile a rendere sicura l’antica collocazione.
Mons. Giuseppe Rocco Favale (vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania dal 1989) nel 1991, approfittando del fatto che le opere erano state momentaneamente allontanate per una mostra temporanea dal titolo “Il Cilento ritrovato”, presso la Certosa di Padula, fece adeguare i locali museali, in brevissimo tempo, con idonei impianti di climatizzazione e antifurto.
All’indomani, la dott.ssa Rosanna Romano, della Soprintendenza BAAAS di Salerno, diceva che la riapertura del Museo diocesano costituiva una importante occasione per Vallo della Lucania, uno dei centri più significativi, sia sotto l’aspetto storico che religioso, della provincia di Salerno, e si inseriva in un progetto più ampio di valorizzazione del ricco patrimonio cilentano.
Mons. Favale ha eseguito i lavori di completamento del Museo realizzando anche un laboratorio di restauro. In esso vengono eseguiti, con professionalità, i lavori di restauro delle opere d’arte della comunità diocesana. Inoltre sono state abbattute le barriere architettoniche con un comodo ascensore ubicato nella scala principale ed è stata allestita la sala S. Pantaleone annessa al Museo destinata a promuovere ed esporre le opere d’arte di recente fattura.