Casa Carducci
Travocial,
2015-02-12 09:53:04
2015-02-12 09:53:04
Riaperta la pubblico nel 1996 dopo un lungo periodo di chiusura per restauro, Casa Carducci ha ritrovato l'aspetto che aveva nel 1921, anno della sua inaugurazione. Fu allora Albano Sorbelli, discepolo di Carducci e direttore per molti anni della Biblioteca dell'Archiginnasio, a guidare il riordino del materiale librario ed archivistico e la ricostruzione fedele dell'ambiente di vita quotidiana del poeta. L'edificio, che risale al 1500, fu per almeno due secoli luogo di culto della Confraternita di Santa Maria della Pietà detta del Piombo. Nel 1798, in seguito alle soppressioni napoleoniche, i locali furono trasformati in abitazioni. Dal 1890 vi risiedette il Carducci, presente a Bologna fin dal 1860, anno in cui era stato chiamato ad insegnare Letteratura italiana all'Università.Acquistata, quando ancora era abitata dal poeta, dalla regina Margherita - proprio per evitare che andasse disperso il patrimonio raccolto in anni di studio - la dimora fu donata al Comune all'indomani della morte del Carducci, nel 1907. Decorato nello stile delle case borghesi di fine Ottocento, l'appartamento conserva l'assetto originario. L'elemento dominante è costituito dalla biblioteca ricca di quarantamila volumi e comprendente molte edizioni rare, ottocentottanta cinquecentine e testi commentati e annotati dallo stesso Carducci. I libri catalogati ed ordinati dal poeta, per autore o per materia, sono distribuiti in sei ambienti: autori stranieri nella sala d'ingresso, letteratura italiana del Sette-Ottocento e testi sul Risorgimento nella seconda sala; nello studio, intorno al tavolo da lavoro e alle pareti figurano la collezione di edizioni dantesche, classici latini e opere di consultazione. Libri sono disposti anche nella camera da letto e nella sala da pranzo. Nei quattro armadi del corridoio è conservato il materiale d'archivio con epistolari e manoscritti. Alle pareti, nelle varie stanze, sono visibili busti e ritratti carducciani. A fianco della palazzina, addossata alle mura urbiche è il giardino memoriale, dominato dal monumento al Carducci. Scolpito in marmo bianco di Carrara da Leonardo Bistolfi, fu inaugurato nel 1928: quattro pannelli raffiguranti complesse allegorie sull'opera letteraria e le vicende storiche risorgimentali fanno da sfondo ad una statua del poeta seduto in atteggiamento pensoso.