Museo dell'assistenza infermieristica
Travocial,
2012-12-12 11:53:09
2012-12-12 11:53:09
Presso l'Istituto di Ricerca Codivilla-Putti, facente capo all’Istituto Ortopedico Rizzoli, il museo ha consentito la raccolta di presidi, documenti e testimonianze (fotografie, interviste, giornali d’epoca, ecc.) provenienti da ex-ospedali, scuole per infermieri e collezioni private, grazie alla collaborazione tra enti e associazioni, pubblici e privati, di Bologna e provincia. Nasce per far conoscere meglio ai cittadini il significato dell’assistenza infermieristica, ma anche per mantenere viva negli infermieri stessi la consapevolezza del proprio passato, che costituisce sempre il fondamento della propria identità presente e futura.La sezione ortopedica ricostruisce un’unità di degenza con alcuni arredi ottocenteschi, varie apparecchiature per la trazione delle fratture e il confezionamento di apparecchi gessati, nonché materiali per la riabilitazione. Alla sezione psichiatrica - con un vecchissimo lettino di contenzione, camice di forza e fasce di contenzione, un apparecchio per elettroshock - si affiancano una sezione ostetrico-ginecologica, una pediatrica, e una generalista, che conserva tra l’altro materiale assistenziale del periodo bellico (Prima e Seconda Guerra Mondiale). L’evoluzione dell’assistenza e della tecnologia che la supporta è evidenziata dal mutamento dei materiali utilizzati nelle diverse epoche: dal vetro (o ceramica o metallo) di presidi che dovevano essere comunque recuperati, alla plastica e al cartone dei materiali monouso usati oggi. Testimoniano questa evoluzione vari oggetti, tra cui una articolata collezione di siringhe annoverante tra l’altro un esemplare della siringa di Jubè, usata per le trasfusioni di sangue dirette da donatore e ricevente. Alcuni scatti fotografici ritraggono le Crocerossine Volontarie nello svolgimento delle loro attività assistenziali, prestate durante i periodi bellici e le calamità nazionali e internazionali dal 1908 (anno della fondazione del corpo in Italia) ad oggi. Tale nucleo si è arricchito recentemente con documenti originali, donati dagli eredi di una Crocerossina che fu volontaria in l’Africa orientale nel 1936-37, a testimonianza dell'attività quotidiana al fronte e sulle navi-ospedali. Non mancano coloratissime riproduzioni di francobolli dedicati all’infermiere e all’assistenza infermieristica in tutti i paesi del mondo. Di particolare interesse l’analisi di come il cinema ha trattato il tema della malattia mentale e dell’assistenza, anche infermieristica, ai malati psichiatrici.