Teatro comunale di San Secondo Parmense
Travocial,
2016-03-01 08:38:54
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Fu grazie alla volontà dei cittadini Zaccaria Ferrari, Gaetano Mazza e Francesco Casa che la città di San Secondo ebbe il proprio teatro. Lo stesso Zaccaria Ferrari diresse anche i lavori che iniziarono e forse terminarono nel 1854, come si legge in una lapide murata nell'atrio del teatro. Il teatro fu inaugurato con una rappresentazione dei Masnadieri di Giuseppe Verdi.
"La pianta della platea era a ferro di cavallo con un ordine di dieci palchi e un ordine di loggioni"(p. 185). Il palcoscenico, il cui sipario (conservato presso il Municipio) rappresenta una scena campestre, era dotato di sottopalco e dall'atrio si accedeva ad un vestibolo, alla biglietteria e al buffet. Era provvisto di un'uscita laterale e di scale sia per accedere ai palchi che ai loggioni. Nel 1927 il comune decise di trasformare il teatro in un moderno cinematografo affidando il progetto di risistemazione al geometra Giovanni Bergamaschi che ha lasciato una serie di rilievi prima e dopo i suoi interventi. La pianta della platea, a ferro di cavallo, fu rettificata in pianta a U, più adatta alla visione sul grande schermo ma causando grave danno all'estetica del teatro. Per una visione più diretta il palcoscenico fu avvicinato allo spettatore e inglobato nella platea sovvertendo così tutti i rapporti spaziali della cavea.
La parte interna del teatro, nella sua disposizione ottocentesca e nella risistemazione novecentesca, non è oggi più visibile per i gravi danni che ha subito durante la seconda guerra mondiale.
L'unica parte originale del teatro che si conserva è la semplice facciata. Al centro sta l'entrata e al secondo piano tre finestre e bassorilievi in gesso con le effigi di Verdi e Rossini.
La finestra centrale è sormontata da un timpano.
(Caterina Spada)