Museo rocca Sanvitale
Travocial,
2012-12-12 08:29:45
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La Rocca di Fontanellato rappresenta uno degli esempi più significativi di architettura fortificata e residenziale in Emilia-Romagna. Nel 1948 gli stessi Sanvitale, suoi abitatori per oltre cinque secoli, la cedettero con gli arredi di famiglia al Comune, che successivamente ha provveduto a trasformarla in museo.La serie degli ambienti più interessanti dell'appartamento Sanvitale si apre con la sala d'Armi adorna di esemplari dal Sei all'Ottocento; seguono la contigua stanza dei cimeli di Maria Luigia, dove è esposta la celebre mano con fiore al polso eseguita da Canova nel 1820; la sala da ricevimento, decorata da un fregio secentesco ed allestita con un sontuoso arredo barocco, ove fanno bella mostra di sé una spinetta dipinta e uno stipo d'ebano del XVII secolo, e la camera nuziale, con mobili provenienti dal santuario della Madonna. Il percorso museale vero e proprio occupa il pian terreno, con accesso dal cortile: pregevoli nella prima sala i ritratti Sanvitale attribuiti al Molinaretto e a Baldrighi e, nella stanza delle grottesche, recentemente restaurata, tele di Carlo Francesco Nuvolone, Boselli, Ilario Spolverini, Carlo Preda. La vicina sala con il teatrino dei figli di Maria Luigia è denominata "delle donne equilibriste" per il fregio monocromo attribuito ad un allievo di Cesare Cesariano, probabile autore della decorazione della vicina stanza degli amorini. Concludono l'itinerario di visita la cosiddetta "Camera Ottica", cosiddetta dallo strumento ottocentesco che riflette la piazza del paese attraverso un singolare gioco di specchi, e l'oratorio, costruito nel 1688 nell'antico mastio. Il museo custodisce un teatrino giocattolo di notevole importanza storica, appartenuto ad Albertina di Montenovo, figlia di Maria Luigia d’Austria duchessa di Parma e Piacenza. Databile tra il 1820 e il 1825, il teatrino è costituito da una scatola di legno che funge da base e lo contiene una volta smontato. E’ alto 107 cm e profondo 91 cm. Sul frontone è raffigurato lo stemma di famiglia. Il sipario in tela, con un meccanismo per l’avvolgimento nella parte superiore, rappresenta un giardino con un lago e al centro un’ isoletta con un tempietto classico. Il teatrino è corredato da 24 marionette alte 18 cm. Una di queste è alta solo 11 cm. ed era presumibilmente usata per favorire l’illusione prospettica. Le marionette – tra cui ritroviamo Arlecchino, Brighella, il Dottore, il Re, la Regina, servitori e nobili di corte - sono in legno e stucco. I costumi e gli accessori sono originali. Corredano il teatrino 6 scenografie su cartoncino, con vari ordini di quinte che raffigurano ambienti diversi: boschi, giardini, interni di palazzi ed esterni di città. Marionette, sipario, scenografie e frontone sono dipinti a tempera.