Teatro Gonzaga
Travocial,
2016-03-01 09:21:04
2016-03-01 09:21:04
L'edificazione di questo teatro, progettato nel 1919 dall'ingegner Aldo Govoni, fu avviata nel 1921, tre anni dopo nel 1924 fu inaugurato. Si tratta di un edificio autonomo sito sulla piazza principale del paese, impostato secondo un modello classico assai semplice e lineare.
La facciata presenta un corpo centrale, leggermente sporgente, sormontato da timpano con decori a bassorilievo di gusto liberty e due corpi posti simmetricamente ai lati con una fascia di coronamento in alto. Al piano terra si aprono tre porte d'ingresso con arco a tutto sesto (quella centrale è affiancata da due finestre e sormontata da un balconcino in muratura), al primo piano vi sono cinque finestre timpanate. I fianchi hanno una struttura pulita e ordinata, la tipologia della facciata continua per un breve tratto, quindi si susseguono una serie di lesene, finestre e uscite di sicurezza.
La sala teatrale è di forma rettangolare con una sola balconata che arriva fino all'arcoscenico, sorretta da dodici colonnine in muratura con capitelli che presentano una sobria decorazione, ripresa dalle lesene poste sulle pareti perimetrali in corrispondenza delle colonnine. Anche il fronte della balconata presenta un leggero ornato. Eleganti figure femminili di gusto liberty, ad altorilievo in gesso, si alternano a semplici lunette, costituendo un decorativo elemento di raccordo tra le pareti e il soffitto della sala; quest'ultimo è piatto e decorato con cassettoni in stucco. In origine la sala teatrale era dotata sia di un'illuminazione centrale costituita semplicemente da cinque globi, uno più grande al centro e quattro più piccoli agli angoli, e da altri globi più piccoli posti tra le luci delle colonne. Nel corso dell'ultimo restauro questo tipo di illuminazione è stato sostituito (a soffitto) da elementi al neon schermati da una struttura modulare metallica di foggia moderna, mentre alle pareti sono state poste delle appliqués.
Alla fine degli anni Quaranta questo teatro fu adibito a cinematografo ed ha rischiato di essere radicalmente trasformato, per fortuna la sala ha conservato la tipologia originaria, mentre fu purtroppo demolito il palcoscenico con il graticcio originale, a causa dell'arretramento del boccascena per guadagnare spazio in platea.
All'inizio degli anni Ottanta sono stati avviati i lavori di recupero e di risanamento diretti dall'architetto Cigarini. Sono state risanate le fondazioni, che presentavano cedimenti, e consolidate le strutture murarie lesionate. Il tetto risanato e ripristinato interamente conserva ancora le travature originali. E' stato ricostruito il palcoscenico con relativo arcoscenico. Nel retro del teatro è stato edificato ex-novo un elemento in cemento armato a forma absidale, ove hanno trovato posto i camerini e i servizi per gli artisti, nonché l'accesso dei materiali di scena. Altri camerini sono stati collocati nel sottopalco e vengono utilizzati in caso agiscano in teatro compagnie numerose.
Sono state ovviamente condotte tutte le necessarie opere di adeguamento dell'impiantistica richieste dalla vigente normativa.
Non è stato necessario creare nuove uscite di sicurezza in quanto fin dalla sua origine la sala ne aveva a sufficienza.
Nell'atrio si conservano le originali scale di accesso alla balconata, mentre è stato ricavato un piccolo guardaroba e la biglietteria con elementi prefabbricati. E' stata inoltre collocata una moderna controsoffittatura che pare abbia celato alcune decorazioni pittoriche del soffitto, evidentemente giudicate di scarso interesse.
Il pavimento della sala e della balconata è in cemento ricoperto da un linoleum, non più in legno come in origine. Il fusto delle colonnine è stato tinteggiato in rosa, le pareti in grigio, mentre in grigio più chiaro sono i capitelli, la trabeazione e i soffitti. Le tappezzerie degli arredi sono in rosso come pure i tendaggi alle finestre e il sipario in velluto.
Dietro la galleria vi sono i vani predisposti per la cabina di regia e di proiezione destinata all'attività cinematografica che continua ad alternarsi regolarmente alla programmazione teatrale, costituita da teatro dialettale, prosa, concerti e teatro ragazzi.
Salvo che per la concertistica, curata direttamente dall'Ufficio Cultura del Comune, la programmazione teatrale e cinematografica viene da qualche tempo gestita mediante una convenzione da una cooperativa culturale.
Negli anni passati si svolgeva in questo teatro anche una stagione di operette, tanto che nel 1988 vi debuttò la Compagnia Abbati.
(Lidia Bortolotti)