Chiesa-Museo di Sant'Antonio Abate
Travocial,
2012-12-07 17:26:46
2012-12-07 17:26:46
La chiesa-museo di Sant’Antonio Abate si trova al centro di Cascia, subito fuori le mura cittadine, superata porta Orientale.
Un tempo la chiesa di Sant'Antonio faceva parte di un complesso benedettino di antica origine, riedificato verso la fine del XIV secolo. La chiesa ha inoltre subito, dopo il rovinoso terremoto del 1703, un radicale intervento che ne ha alterato la struttura, risparmiando fortunatamente sia l’abside che il retrostante coro delle Monache. Oggi la chiesa, sconsacrata, è diventata sede museale.
Il presbiterio e il coro delle monache, rimasti inalterati nel tempo, nonostante le coperture di colore, conservano due interessanti cicli di affreschi.
Il primo, nel presbiterio, raffigura Episodi della vita di Sant’Antonio Abate, a cui è intitolata la chiesa, opera dell'anonimo Maestro della Dormitio di Terni, interessante artista umbro attivo tra la fine del XIV e l'inizio del XV secolo. Il secondo, con Storie della passione di Cristo, venne realizzato nel 1461 da Nicola da Siena, una delle più impegnative testimonianze del gusto narrativo tardogotico dell’autore.
Il circuito museale di Cascia, inaugurato nel 1997, è articolato nelle due sedi di palazzo Santi e chiesa di Sant’Antonio Abate. Quest'ultima era proprietà dei benedettini e faceva parte di un antico complesso.
All’interno della chiesa è stato collocato anche il monumentale gruppo ligneo del Tobiolo e l’Angelo, della seconda metà del XV secolo. Per l’indiscutibile pregio il gruppo scultoreo è diventato simbolo dell’intero circuito museale. L'opera originariamente si trovava nella chiesa cittadina di Sant’Agostino, dove ornava l’altare dedicato all’arcangelo Raffaele. Recenti studi hanno attribuito l'opera a Domenico Indivini, già noto come intagliatore del coro della basilica Superiore di San Francesco ad Assisi.
Interessante, oltre al Tobiolo e l’Angelo, anche gli altari barocchi che ornano le pareti della chiesa, aggiunti durante il radicale intervento che la interessò nel XVII secolo.
Sull'altare maggiore si trova un tabernacolo ligneo dorato e intagliato a forma di tempietto a tre ordini.
Nella controfacciata è collocato un pregiatissimo organo del Seicento.