F.R.A.C. (Fondo regionale d’arte contemporanea)
Travocial,
2012-02-26 07:59:26
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Il Museo ha come proprio fine quello di favorire la più ampia conoscenza delle esperienze artistiche della seconda metà del XX secolo, la ricerca e la sperimentazione delle espressioni attuali, nonché promuovere e sviluppare la creatività come fattore di identità della comunità regionale.
Esso persegue la valorizzazione delle raccolte d’arte contemporanea e di tutto il complesso didattico e documentario di supporto, nonché la promozione delle manifestazioni espositive sull’evoluzione delle esperienze artistiche contemporanee.
Gli obiettivi primari sono i seguenti:
• la conservazione, l’incremento e l’esposizione del patrimonio artistico contemporaneo;
• l’informazione critica e divulgativa attraverso rassegne di carattere tematico;
• la documentazione e la promozione delle esperienze attuali degli artisti campani, in particolare i giovani artisti.
L’attenzione dei programmi del F.R.A.C. non è solo rivolta alle arti visive, bensì anche ad altre forme connesse alla creatività, dal cinema al teatro contemporaneo, dalla video-art alla danza contemporanea, dal design al dibattito dell’architettura, dalle arti così dette "minori" ai nuovi media.
Il presupposto è quello di disegnare le funzioni di uno spazio culturale senza i perimetri disegnati dal luogo fisico del contenitore, bensì idealmente dirette ad interagire con il territorio sociale.
Il F.R.A.C. non assolve al solo compito di istituzione di ricerca e documentazione, ossia di archivio contemporaneo, ma anche di luogo espositivo che consenta al territorio di ospitare grandi eventi, manifestazioni di richiamo nazionale che s’inquadrano nelle prospettive di scambi culturali, dando vita a momenti espositivi unici, di forte connotazione e di richiamo sul piano di uno sviluppo del turismo culturale.
Pertanto, oltre ad essere considerato come spazio museale, rappresenta principalmente uno strumento di confronto e dibattito, nonché di formazione culturale dei segni del territorio, vale a dire di un complesso immaginativo che va oltre le relazioni con la pittura e la scultura, ma che è rivolto allo studio, al riordino ed all’archiviazione del patrimonio immaginativo della città e del territorio.