Museo del cielo e della terra
Travocial,
2012-12-12 12:23:41
2012-12-12 12:23:41
Il museo del Cielo e della Terra nasce per la conservazione, la ricerca, la didattica e la divulgazione nel campo della storia e delle scienze naturali ed esatte. Il Museo è strutturato in diverse sezioni scientifiche e museali, dedicate a specifici settori conoscitivi nell’ambito delle scienze e comprende: una delle aree astronomiche più importanti d'Italia, un'area di riequilibrio ecologico, un orto botanico, il Laboratorio dell'Insetto e il Laboratorio di Scienza e Tecnologia. Il museo rappresenta la principale istituzione scientifica dell'area metropolitana bolognese.Nel Centro Astronomico si trovano l'osservatorio astronomico “G. Abetti”, con telescopio da 40 centimetri, il planetario “Cà dell'Ortolano” (terzo in Italia per dimensione) con cupola semisferica del diametro di 9,1 metri, una stazione meteorologica e una raccolta di minerali nella quale si conserva una ricca collezione di meteoriti. Attorno al planetario è nato l'Orto Botanico "Ulisse Aldrovandi", che ospita una vasta rassegna di alberi e arbusti della tipica flora emiliana. A poca distanza dal centro storico persicetano si trova la zona di riequilibrio ecologico "La Bora", un'area molto interessante dal punto di vista ambientale con i suoi 40 ettari caratterizzati da un’ampia raccolta d’acqua, un piccolo bosco igrofilo, siepi e macchie alberate, una vasta area a prateria, nonché da un rimboschimento con oltre 8.000 alberi. L’area è provvista di un Centro Visite, dove sono tra l'altro esposte diverse collezioni zoologiche, di cui una risalente alla metà del 1800. All'interno di quest'area, attraverso un progetto con l'Università di Bologna, nel 2005 è stato istituito il Museo dell'Insetto, dedicato all’osservazione della vita degli insetti; il Laboratorio contempla una sezione espositiva, una didattica e un'altra di ricerca. Infine, l'attività del laboratorio scientifico-interattivo "Tecnoscienza" è realizzata in collaborazione con il Museo dell'Istituto di Fisica dell'Università di Bologna: attraverso oggetti d'uso quotidiano si stimola il coinvolgimento dei ragazzi verso la riproduzione dell'esperimento, in un'ottica di percorso di ricerca e approfondimento personale.