Museo civico Turella Parva Turris
Travocial,
2013-02-12 10:53:12
2013-02-12 10:53:12
Il Museo nasce con l’intento di accogliere i manufatti rinvenuti nel corso delle indagini archeologiche condotte nel castello tra il 1993 e il 1997 e si amplia progressivamente con reperti provenienti dal territorio comunale che al momento rappresentano il nucleo meno consistente. Impiega le sale del secondo livello del castello ed è collegato al percorso di visita dell’antico maniero: locali con scene graffite, torri e scavi. Per questo itinerario è stato adottato lo spazio occupato prima delle ricerche dal “Giardino pensile”, un terrapieno costituito a ridosso del muro di cinta e delle torri, la cui funzione è stata indicata da due delle quattro piante redatte da Gennaro Cuomo e Giovanni Pasquino per la “modernazione” dei primi decenni del XVIII secolo. Dopo lo svuotamento del “Giardino” e il recupero delle strutture più antiche dell’edificio, un solaio in calcestruzzo con quattro lucernari ne ha riproposto il calpestio, consentendo insieme di fruire della volumetria sottostante, in cui sono gli accessi alle difese di X secolo e alla torre con le postazioni di artiglieria disposte su due livelli.
Nel Museo dodici vetrine, pannelli descrittivi e rilievi grafici sono distribuiti in cinque sale offrendo un’esauriente campionatura rispetto ai 30000 reperti rinvenuti nel corso degli scavi. Insieme ai manufatti d’uso domestico, fittili e in metallo, sono esibiti un proiettile d’artiglieria e monete. L’esposizione enfatizza alcune delle produzioni più significative del Medioevo non solo italiano: la ceramica dipinta sotto vetrina piombifera di XIII-XIV secolo, la protomaiolica di XIII-XIV secolo, la graffita prodotta tra XIV e XV. Non mancano manufatti da cucina (olle, tegami con manico tubolare o anse a nastro e coperchi) risalenti al periodo medievale e moderno. Anforacei di varie dimensioni e brocche scandiscono la produzione d’acroma e di dipinta in varie tonalità di rosso e di bruno. Alle produzione di fine Medioevo e di età Moderna vanno assegnati i manufatti che individuano la cosiddetta smaltata a disegni blu e i numerosi piatti, boccali, bottiglie, microvasetti, scodelle, oliere e lucerne di smaltata monocroma bianca. Altrettanto ricco è il repertorio delle smaltate di XVII-XVIII secolo: si distinguono i piatti decorati con lo stemma della famiglia Caracciolo con scudo bandato in oro e capo in azzurro, due fondi di piatti di sicura produzione arianese decorati rispettivamente con busto d’angelo e con busto muliebre. La brocchetta decorata da una cornice ovale in ocra, presenta lo scudo araldico della Orsini, a testimonianza dell’imparentamento di questa famiglia con i Saraceno.
Il Museo di Torella permette di rendere fruibile al pubblico manufatti che rappresentano una testimonianza preziosissima della vita e della cultura locale e non solo: costituisce un racconto illustrato dai reperti archeologici, dalle testimonianze materiali che le diverse genti che si sono succedute nel territorio hanno lasciato.