Teatro Alfredo Testoni
Travocial,
2016-03-01 08:04:35
2016-03-01 08:04:35
Questo Teatro, situato in una delle zone più centrali del paese, ha conservato solo esternamente l'aspetto originario risalente agli anni Venti. Si tratta di una solida costruzione, nell'insieme armonica e gradevole (che i recenti lavori di restauro hanno completamente recuperato). Di ampia metratura, è costituita da un corpo centrale assai elevato con fascia di coronamento e timpano centrale, le due appendici laterali più basse presentano un'ampia terrazza sovrastante.
L'edificio nacque come "casa del Fascio" e inizialmente doveva contenere soltanto una sala riunioni completa di galleria. Ma, come si legge in un documento conservato presso l'archivio storico di Casalecchio, la mancanza di un locale adeguato per riunioni, conferenze, spettacoli, lamentato all'epoca dall'opinione pubblica, portò il comitato promotore ad avviare i lavori nella forma più grandiosa e completa.
Il progetto, di cui si conserva ancora copia presso l'archivio storico, risale al 1921-26 ed è firmato dall'ingegnere Carlo Tornelli di Bologna.
Dalla pianta originale dell'edificio progettato è evidente che il teatro fu da subito previsto, in quanto è ben leggibile nelle sue parti essenziali. La costruzione fu avviata nel 1927 e condotta con evidente premura, poiché una perizia redatta nell'agosto di quell'anno fornisce la descrizione di un impianto quasi completato. Nel corpo centrale fu inserito il teatro a pianta rettangolare con vestibolo d'ingresso. Esso comprendeva: al pianterreno, un vasto palcoscenico, lo spazio per l'orchestra con incavo a golfo mistico ed un'ampia platea, mentre al piano superiore erano poste una galleria centrale ad anfiteatro e due corpi laterali a balconata per i palchi, in tutto, il Teatro avrebbe potuto contenere fino a 1200 spettatori. Nelle ali posteriori erano situati i locali destinati a camerini e uffici amministrativi. Il resto dell'intero edificio avrebbe potuto ospitare la "casa del Fascio" un albergo diurno, biblioteca e buffet.
A causa dell'onere di spesa assai elevato la fabbrica fu ceduta al Comune il quale avrebbe potuto portare a termine le necessarie opere di rifinitura e aprirlo al pubblico, per £. 460.000, di cui 400.000 per l'immobile e £. 60.000 per gli arredi.
Le trattative si conclusero definitivamente il 2 dicembre 1930 quando fu stipulato il rogito d'acquisto presso il notaio U. Rimini.
Dell'assetto originario della sala si conservano presso l'A.C. Casalecchio di Reno, tre belle foto storiche in cui sono visibili, tra l'altro, i sobri decori in stucco in tipico stile anni Venti, che la ornavano, mentre sull'arcoscenico era posta la scritta XXVIII ottobre anno V. E' possibile si tratti della data di inaugurazione, in quanto il Questore di Bologna aveva concesso il permesso di aprire il teatro al pubblico fin dal 15 ottobre di quell'anno [1930]. Altrove si afferma che il teatro fu inaugurato nel 1931 dopo la morte di Alfredo Testoni.
Il teatro, utilizzabile anche come cinema, fu concesso in gestione a un privato fin dal 1930, limitatamente a quattro sere la settimana: domenica, martedì, giovedì e sabato, mentre nei restanti giorni la sala era a disposizione del Comune per riunioni, conferenze, feste e spettacoli di beneficenza.
Da allora la gestione di questo teatro è stata data sempre a privati, almeno fino al 1967 quando improrogabili lavori di ammodernamento ne hanno imposto la chiusura.
Alcune opere di risistemazione vengono effettuate già nell'immediato dopoguerra, poi nel 1963 l'Ufficio Tecnico Comunale rileva che il teatro è in cattivo stato di manutenzione, pertanto è necessario procedere ad un'opera di risistemazione che si prevede assai costosa.
Il progetto di restauro-ristrutturazione interna è affidato all'arch. Adriano Marabini, quattro anni dopo l'attività del cinema-teatro è sospesa per consentire l'esecuzione dei lavori.
L'ultimo restauro del Teatro eseguito nel 1987-88 è stato seguito dallo studio Architetti Riuniti (Maurizio Tagliavini, Gabriella Zaccanti e Gilberto Caniv).
La sala, attualmente, presenta un aspetto moderno e funzionale, non conserva tracce dell'assetto originale che è andato perduto nel corso delle precedenti ristrutturazioni. L'attività, assai vivace e diversificata, è stata ripresa nel 1989 ed è stata gestita fino al 2005, mediante convenzione con il Comune da Teatro Evento, successivamente (e attualmente) da ERT Emilia-Romagna Teatro Fondazione.
Nel corso della gestione di Teatro Evento nel ridotto di questo teatro, a partire dalla stagione 1998-99 sono state realizzate numerose iniziative espositive d'arte contemporanea con l'intento di dare vita ad una trama trasversale di temi e proposte culturali, creando opportunità di riflessione e approfondimento interdisciplinare, sostenendo al tempo stesso artisti e progetti di qualità, vivificando il dibattito sulla contemporaneità e dando modo al pubblico di conoscere linguaggi ed espressioni artistiche diversificate. Con l'attuale gestione la proposta sul contemporaneo è incentrata sulla scena.
(Lidia Bortolotti)